IL SEMINARIO TEOLOGICO SAN PIO X DI CATANZARO CELEBRA LA SUA PATRONA “MATER BONI CONSILII”

Nel Pontificio Seminario teologico San Pio X di Catanzaro è tutto pronto per la festa in onore della Mater Boni Consilii, patrona dell’Istituto ecclesiastico, che si celebrerà oggi, a partire dalle ore 19.00, e proseguirà per l’intera giornata di domani. 

Un appuntamento che «era doveroso festeggiare in maniera solenne a 50 anni dalla consacrazione della Cappella», dichiara il Rettore, Monsignor Rocco Scaturchio, e che si inserisce «nel contesto del post-Sinodo dei vescovi dal tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale».

Tutti e tre gli aspetti del Sinodo, fortemente voluto dal Santo Padre, sono da collegare «a Maria e ai giovani seminaristi che si preparano al Sacerdozio», spiega il Rettore Scaturchio. «Maria era giovane (12-14 anni), certo un’età ben diversa da quella con cui oggi facciamo riferimento ai giovani (18-35 anni), ma sappiamo che all’epoca, per quelle condizioni sociali, la maturazione delle persona avveniva molto più rapidamente di oggi.

Lei viveva pienamente immersa nella fede, e tuttavia è stata pellegrina nella fede, come la definisce il Concilio nel cap. VIII della Lumen Gentium», evidenzia Monsignor Scaturchio. «I giovani di oggi sono un po’ refrattari ad accogliere la trasmissione della fede e, nella maggior parte dei casi, vivono ai margini del cammino di fede, pur con le dovute eccezioni. Anche i giovani seminaristi non sono immuni da questa mentalità secolarizzata e, molte volte, il cammino vocazionale è fragile perché mancano solide fondamenta circa la fede. 

Occorre – continua il Rettore – lavorare molto sulla crescita nella fede, per poi passare al vero discernimento vocazionale, che è il terzo elemento del tema del Sinodo. L’arte del discernimento oggi è, a mio parere, tra le più difficili della crescita e del vivere umano. La distrazione e il frastuono, tipici del modo di vivere della società contemporanea, ci sottraggono alle condizioni necessarie per un serio discernimento vocazionale: il silenzio, l’ascolto della Parola di Dio, la ricerca di senso, l’accoglienza di un progetto, se pur altro dal nostro, l’adesione piena della volontà nel perseguire lo scopo. Sono le cinque condizioni dimostrate da Maria nel momento più arduo del suo discernimento: l’annuncio dell’angelo che la invitava ad abbandonarsi pienamente al desiderio di Dio di costruire, insieme con Lei, un progetto di amore, tale da poter diventare salvifico per l’umanità. Questo itinerario si presenta molto arduo per i formatori in un seminario».

Qual è il proposito della celebrazione?

«Ravvivare, per l’intercessione di Maria, il bisogno di centrare l’esistenza sul legame con Gesù, con la consapevolezza che solo Lui può dare senso alla nostra vita. Egli è il nostro Amico, il nostro Salvatore, Colui che ci proietta nella trascendenza, senza la quale saremmo incatenati e avvinghiati in una visione materialista, che non porta da nessuna parte. La vita finirebbe qui, in questo mondo e in questo tempo, e ci mancherebbe la prospettiva della vita eterna che, invece, soddisfa il più intimo bisogno del nostro cuore e delle nostre attese. Ogni festa in onore di Maria intende rilanciarci nel dono che lei ci fa del Figlio suo Gesù come nostro Salvatore!». 

Che ruolo ha Maria nella formazione dei seminaristi?

«Ella occupa un ruolo centrale accanto a quello del Figlio suo. È la nostra Madre, il nostro modello, oso dire: Colei che genera la nostra vocazione. Il n. 83 del Documento conclusivo del Sinodo ci dice: “Tra tutte le figure bibliche che illustrano il mistero della vocazione va contemplata in modo singolare quella di Maria. Giovane donna che con il suo ‘sì’ ha reso possibile l’Incarnazione, creando le condizioni perché ogni altra vocazione ecclesiale possa essere generata, Ella rimane la prima discepola di Gesù e il modello di ogni discepolato”. La nuova Ratio ci ricorda che il seminarista, e di conseguenza il sacerdote, non smette mai di essere discepolo del Signore. Ecco perché Maria è Maestra nel cammino formativo dei seminaristi. Il Nostro Seminario Teologico di Catanzaro venera con grande devozione la Mater boni Consilii, perché siamo tutti convinti che Ella è la via più sicura per raggiungere l’intima unione con il suo Figlio Gesù».

Cosa si aspetta da questo solenne appuntamento? Parteciperà anche il Cardinale Giovanni Battista Re.

«Una Festa in onore della Madre, una felice ricorrenza che entusiasmi di nuovo gli animi nel riaccendere l’amore per Maria. Ma è anche l’occasione per riaggregare intorno al Seminario gli ex alunni che in esso si sono formati, e sono tanti. Sono passati 106 anni da quando il Seminario è stato fondato per volontà di S. Pio X, quale faro di formazione per tutta la Calabria. Quest’anno era doveroso festeggiare in maniera solenne la Mater Boni Consilii a 50 anni dalla consacrazione della Cappella e dal momento in cui la sacra immagine fu posta al centro dell’abside. L’incoronazione della sacra effigie vuol essere un atto ufficiale di testimonianza dell’amore che lega tanti figli a Lei: la nostra Mater!

La presenza del Cardinale Giovanni Battista Re, che ha servito per tanti anni la Chiesa nel ruolo delicatissimo di Prefetto della Congregazione per i Vescovi, rappresenta per noi il forte legame di affetto che abbiamo verso il Santo Padre e, perciò stesso, l’adesione obbediente ai Vescovi della Calabria che guidano questa porzione del popolo di Dio sul cammino della salvezza: quella santità ordinaria alla quale Papa Francesco ci ha richiamati nella sua ultima Esortazione Apostolica Gaudete et Exsultate».

Sulla sacra effigie che raffigura la Mater Boni Consilii e il Bambino verrà posto un prezioso diadema, opera dell’orafo Sergio Saraco di Crotone. La solenne Concelebrazione Eucaristica con il rito di Incoronazione della Sacra immagine sarà presieduta da Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Giovanni Battista Re, Vice Decano del Collegio Cardinalizio, Prefetto Emerito della Congregazione per i Vescovi e Presidente emerito della Pontificia Commissione per l’America Latina, alla presenza degli Arcivescovi e Vescovi della Calabria, del clero regionale e delle autorità. La giornata sarà preceduta da un dialogo con il Cardinale Re che si soffermerà sulla vita della Chiesa “in uscita”, nel solco del Magistero di Papa Francesco. Il Santo Padre ha concesso la Benedizione papale per tale circostanza. 

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