IN ANTITESI AI TEMPI, TORNA LA RICERCA DEI VALORI DELLO SPIRITO: MILIONI DI PELLEGRINI AL SANTUARIO DI PAOLA
«Auguro ai pellegrini, devoti, amici, turisti che hanno visitato il Santuario di Paola di rientrare a casa nella serenità. Ciò sarà segno di aver fatto esperienza della bellezza dell’Amore, della “Charitas” che Dio ha donato a San Francesco di Paola e dona a chi lo cerca con cuore sincero».
Osserva i luoghi del Santuario di Paola, padre Gregorio Colatorti, ed esprime ad alta voce il suo desiderio verso i milioni di fedeli che visitano annualmente l’edificio sacro «lasciandosi attrarre dalla spiritualità di San Francesco, nonostante l’epoca molto travagliata».
«Paradossalmente – afferma padre Gregorio – mentre la società spinge nella direzione opposta ai valori dello Spirito, si accentua maggiormente il bisogno di dare senso alla propria esistenza. San Francesco, con la sua carica penitenziale e caritatevole, rimane un testimone di come la nostra vita si possa realizzare pienamente».
Padre Gregorio, di recente eletto Correttore generale dell’Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola, manifesta ancora una forte commozione e anche un pizzico di timore per l’incarico di responsabilità conferitogli: «Quando sono stato eletto ho provato sentimenti contrastanti. Conoscendo la mia debolezza, i miei limiti, umanamente desideravo liberarmi di questo ulteriore onere; avrei preferito una vita più tranquilla e un ministero pastorale meno movimentato», confida. Al contempo però non ha dubitato della Provvidenza e si è affidato alle mani del Signore: «Nella fede ho accolto questo servizio. San Francesco di Paola mi aiuterà e mi accompagnerà!», esclama.
Padre, ha delle priorità da conseguire?
«La priorità è una ed è quella di sempre: vivere il Vangelo. Cercherò di seguire le indicazioni della Chiesa, di Papa Francesco e della Regola animando la nostra Famiglia Minima affinché possa testimoniare la gioia della vita cristiana, ogni giorno».
“Faro di carità”. Così è stato definito San Francesco di Paola da Papa Bergoglio. Come testimoniare, oggi, la dolce forza della carità?
«San Francesco è un faro di carità. Ricco di Dio, ha amato l’uomo del tempo, soprattutto gli ultimi nel corpo e nello spirito. Si correva da lui, certi di essere accolti, di sperimentare la presenza e la bontà di Dio. La carità di San Francesco nasceva e si rafforzava nel suo cammino interiore ascetico: la penitenza lo portava sempre più vicino a Dio e a ogni uomo. Più amava Dio e più sentiva di amare l’uomo. Noi Minimi siamo nella Chiesa a ricordare la necessità del continuo ritorno, del continuo ripartire da Cristo per servirlo nei fratelli. In una parola: siamo i frati della conversione all’amore di Dio. Solo così possiamo comunicarlo agli altri».
Oggi, epoca di cambiamento, qual è la vostra prima preoccupazione?
«In questa “liquidità”, oggi più che mai siamo chiamati a essere capaci, non di adattarci, ma di rimanere ancorati all’unico punto fermo: la fede nel Signore Crocifisso e Risorto. Lui ci dà quella solida robustezza che permette di affrontare la nostra società. La nostra vera preoccupazione è far conoscere Gesù Cristo. Noi siamo chiamati a vivere di Lui e in Lui. Solo così possiamo incarnarlo ed essere “samaritani” di ogni uomo…».
Padre Gregorio Colatorti è stato eletto in occasione dell’86° Capitolo generale riunitosi a Roma, presso il Collegio internazionale dell’Ordine dei Minimi, sul tema “Testimoni di Cristo nella Condizione della Conversione e di Esodo”. È il 107° Correttore generale. Nato a Bari nel 1951, ha compiuto gli studi filosofico-teologici a Genova e ha conseguito la licenza in Scienze dell’educazione presso il Pontificio Ateneo Salesiano di Roma. Ha ricoperto numerosi incarichi nel campo della formazione e della pastorale giovanile. Succede a padre Francesco Marinelli.
L’Assemblea ha provveduto anche ad eleggere padre Leonardo Messinese, quale padre vicario, e gli altri padri assistenti – Franco Russo, Evelio De Jesus, Giacomo D’Orta – che collaboreranno strettamente con il Correttore generale nella guida dell’Ordine.
Alla votazione hanno partecipato i confratelli giunti da Brasile, Spagna, Congo, Filippine, Stati Uniti, Repubblica Ceca, Italia, Colombia e Ucraina.

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