TROVARE L’ALBA DENTRO L’IMBRUNIRE

«Trovare l’alba dentro l’imbrunire». 

Padre Marco Tasca, ministro generale dell’Ordine Francescano dei Frati Minori Conventuali, ha affermato che «questo non è un Sinodo delle “lamentele”, ma il luogo dove costruire insieme». I giovani, infatti, vogliono «partecipare alla vita della Chiesa e cercare prospettive per il futuro»

Durante il briefing in Sala Stampa Vaticana dedicato alla XV Assemblea generale ordinaria dei Vescovi, padre Marco Tasca ha parlato di una Chiesa in ascolto dove la partecipazione attiva dei laici e delle laiche «è già realtà», ed ha specificato: «Nei sinodi diocesani c’è questa presenza. Dovrebbe forse crescere a livello episcopale». 

Padre Bruno Cadoré, maestro generale dell’Ordine dei Frati Predicatori, ha sottolineato che la Chiesa dovrebbe essere soprattutto una comunità: «I giovani hanno bisogno di un luogo di appartenenza, di una famiglia». L’auspicio di Padre Cadoré è che il documento finale del Sinodo possa assorbire tutta la ricchezza del mondo giovanile, che nel corso dell’assise sta emergendo nella sua «estrema varietà». 

I «segni di malessere» non mancano, ma la «collegialità nella Chiesa» esprime sempre di più la propria «ricchezza», passo dopo passo: questo il punto di vista di padre Arturo Sosa Abascal, preposito generale della Compagnia di Gesù. Il gesuita ha chiarito che il «modello auspicato dal Concilio Vaticano II, con il popolo di Dio al centro, ancora non si è pienamente incarnato nella storia», ma «la Chiesa è in cammino e i cambiamenti si stanno compiendo». 

Presente in Sala Stampa Vaticana anche Silvia Teresa Retamales Morales, membro dell’Osservatorio socio-pastorale dei giovani in Cile. La giovane uditrice ha parlato della gioia di partecipare a questa assise, così come dell’urgenza della Chiesa di essere sempre «più inclusiva».

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