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La clementine raccontata al Museo di Corigliano Calabro

È un tributo al principe della Piana di Sibari, la clementine. A Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza, è nato il primo museo dedicato all’agrume simbolo della Calabria. In uno spazio di circa 100 metri quadri, accogliente, luminoso si trovano tanti contenuti per conoscere le proprietà naturali e le tradizioni culturali legate all'agrume. Le foto esposte alle pareti illustrano la raccolta, la lavorazione e la produzione dei succhi di clementine, mentre le schede esplicative spiegano i valori nutrizionali del frutto e gli studi del Crea Ofa (Centro di ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura). Le opere di artisti calabresi impreziosiscono l’ambiente, mentre i disegni di abiti e gioielli catturano il gentil sesso. Per i più appassionati c’è anche l’angolo “Libreria”. I versi delle poesie, riprodotte su grandi cartelloni all’interno del museo, strappano sorrisi e sguardi di ammirazione tra i visitatori, mentre, poco più in là, la raccolta di ricette provoca l’acquolin...

Un'eccellenza tutta al femminile

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Sin da piccola immaginava un futuro con il camice bianco e una provetta tra le mani. «Oggi il mio sogno è realtà», afferma Emanuela Milone mentre mostra un contenitore sterile con dentro una piantina. «Tutto è partito da qui», dice con gioia. Lei, 31 anni, ha avviato nel 2016 il laboratorio di micropropagazione: «È una tecnica che ci consente di produrre tante piante in poco spazio e in poco tempo. Per spiegarlo in maniera immediata uso tre numeri: 170, 6 e 1 milione. 170 sono i metri quadri della mia struttura, 6 le persone che lavorano con me, e 1 milione le piante che riusciamo a produrre grazie a questa tecnica». Emanuela, dopo essersi laureata in Medicina delle piante, si abilita alla professione di dottore Agronomo e Forestale. Nonostante le proposte di lavoro all’estero e l’esperienza in Commissione europea come membro di un gruppo di dialogo civile sul vivaismo, sceglie di restare in Calabria,la sua terra. Una decisione che le consentirà di dare un grosso contributo alla ...

"Radica"

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Un pizzico di tenacia e tanta buona volontà. Rosita Mastrota, presidente regionale dell’Agia (Associazione dei giovani imprenditori agricoli), ha 26 anni. Vive a Cerchiara di Calabria, comune di duemila abitanti, in provincia di Cosenza. Il luogo in cui è nata e cresciuta – sorge ai piedi della Serra Dolcedorme, la cima più alta del massiccio del Pollino – è stato per lei fonte di ispirazione. «L’imponenza delle vette del monte mi ha aiutata ad acquisire la giusta convinzione. È bastato fermarmi un po’ a valle e ammirarle. Una boccata d’ossigeno a pieni polmoni ed ero pronta a iniziare la mia nuova avventura», confida. Studentessa alla facoltà di Agraria, decide di rinnovare l’azienda di famiglia. Fonda l’impresa agricola “Radica” con i suoi 17 ettari di terreni tra meleti, frutti di bosco e uliveti. Tutto rigorosamente biologico. «Con i miei genitori abbiamo ereditato alcuni appezzamenti di terra. Erano destinati alle attività zootecniche, ma il mio desiderio puntava a ben altro....

In Calabria una via della seta

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Sono pimpanti, capaci, creativi, attenti al territorio e legati alla sua storia. Tutte qualità che hanno favorito l’avvio della loro scelta imprenditoriale: la cooperativa “Nido di seta”. Domenico Vivino, Miria Pugliese e Giovanna Bagnato sono tre giovani calabresi che hanno creduto nel recupero dell’antica tradizione serica di San Floro (risale al 1400), piccolo borgo della provincia di Catanzaro. Dopo anni di studio i tre professionisti sono ripartiti dal comune dell’entroterra calabrese per rilanciare l’intero processo della bachicoltura, dalla terra al filato. E così la seta, tessuto delicato e antico, prodotto nobile che ha riempito i mercati di ogni luogo viaggiando da un Paese all’altro, ritorna e rende nuovamente fruttuoso il commercio di questo piccolo paesino, dove, oltre a produrre sciarpe, cravatte, capi di alta sartoria e gioielli, si dà lavoro, si esporta e si accolgono turisti e studenti: «Ogni anno riceviamo migliaia di visitatori», rivela Francesca impiegata stagionalm...

Un'eccellenza "bio"

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Hanno scelto di restare in Calabria e rinunciare a una vita fuori Paese. «Sarebbe stato molto più conveniente raggiungere nostro fratello in Svizzera,le prospettive di lavoro non mancavano, ma siamo volute restare nella “nostra” collina». Cristina dirige, con sua sorella Francesca, l’azienda agricola familiare “Cofone” che alleva 12 vacche di razze diverse (pezzate, rosse, brune, alpine e francesi) ed è dotata di un caseificio e di vari ettari di terreni coltivati a foraggio per l’approvvigionamento. L’impresa, che sorge ai piedi della Sila, è molto grande ma loro se la cavano benissimo da sole. Sin da bambine hanno imparato ad accudire gli animali, «a mungere le mucche, pascolare le pecore, preparare le cuccette di fieno per il riposo». Il papà, negli anni ’70, costruì le prime strutture e iniziò ad allevare pecore e coltivare patate. In seguito «ci siamo concentrati sull’allevamento di bovini», spiega Cristina. La famiglia lavorava senza sosta, nelle stalle e nei campi. I r...

Lo Stretto della speranza

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A volte basta guardare la storia con gli occhi di chi la vive per capire chi è l’altro, cosa vuole, di cosa ha bisogno. È una verità che permette agli avvenimenti di essere colti, accolti e di mettere al primo posto le persone. 

IL SEMINARIO TEOLOGICO SAN PIO X DI CATANZARO CELEBRA LA SUA PATRONA “MATER BONI CONSILII”

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Nel Pontificio Seminario teologico San Pio X di Catanzaro è tutto pronto per la festa in onore della  Mater Boni Consilii , patrona dell’Istituto ecclesiastico, che si celebrerà oggi, a partire dalle ore 19.00, e proseguirà per l’intera giornata di domani.